lunedì 12 marzo 2012

Ciao, ecco una news sul tema del divorzio. 
Uno studio molto interessante ha rilevato che...
NEW YORK (5/03/2011)
Ricerca Usa: la generazione della "rivoluzione sessuale" si separa più facilmente di quella dei figli

I baby boomers, ancora loro. Quando erano giovani avevano inventato la rivoluzione sessuale, e tutti i cambiamenti sociali che aveva portato con sé; ora che stanno invecchiando, quelli che avevano scelto la vita matrimoniale la stanno abbandonando. E così, secondo una ricerca della Bowling Green State University dell’Ohio ripresa dal «New York Times», il numero dei divorzi tra gli americani che hanno più di 46 anni è cresciuto del 50 per cento negli ultimi venti anni.

Le conseguenze del fenomeno non sono solo sociali, ma anche economiche, perché aumentano la possibilità che queste persone anziane e sole abbiano bisogno dell’assistenza statale. Nel 1970, le persone divorziate tra i 46 e i 64 anni d’età erano il 13% negli Stati Uniti. Allora c’erano più matrimoni e chi si sposava cercava di restare insieme fino alla fine, anche perché invecchiare senza un marito o una moglie significava spesso ritrovarsi più poveri e bisognosi di aiuto, tanto sul piano economico, quanto su quello sanitario, per non parlare di quello emotivo.

Ora la situazione è cambiata, per varie ragioni. La vita media si è allungata, e quindi chi si ritrova in un matrimonio infelice a cinquant’anni è più portato a considerare il divorzio, davanti alla prospettiva di restare infelice per i prossimi vent’anni. Meglio troncare e costruirsi un’esistenza nuova, per non sprecare tanto tempo da passare potenzialmente insieme. Anche i mutamenti economici hanno avuto un impatto, soprattutto sulle donne. Molte lavorano, sono indipendenti, e quindi sono meno disposte a restare legate al matrimonio solo perché hanno bisogno della sicurezza finanziaria del marito. Il risultato è che i cinquantenni e i sessantenni americani sono molto più inclini al divorzio dei loro genitori.

Può trattarsi di un’esperienza liberatrice, perché così molte persone possono godersi come preferiscono la parte finale della loro vita, senza ancorarsi a una relazione che le rende infelici. Il problema è la gestione pratica della quotidianità, soprattutto per chi dopo il divorzio non crea un nuovo legame. Diversi studi dimostrano che i baby boomers non sposati hanno cinque probabilità in più di scivolare nella povertà, rispetto ai coetanei che hanno scelto e conservato il matrimonio. Poi c’è il problema della salute. A cinquant’anni non serve la badante, ma quando si comincia a superare i sessanta o i settanta, andare avanti da soli può diventare complicato. Se a questo si aggiunge che le nuove generazioni si sposano molto meno, e proprio in queste settimane il numero degli adulti americani che vivono da soli ha superato la soglia del 50%, il problema sociale si fa potenzialmente serio. Lo stato, o qualche altra forma di assistenza, finirà per doversi fare carico di questi single invecchiati in solitudine.


[FONTE: La Stampa]

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